Sinossi Un cane che lavora in ufficio perde il lavoro perché ha dei problemi con la rabbia. Per rimettere in sesto la sua vita, deve affidare i suoi problemi nelle mani incapaci di un life coach stravagante, i cui metodi poco ortodossi non riescono a tenere a freno la rabbia impetuosa del cane. Quando le cose iniziano a sembrare senza speranza, il cane scopre una forza imprevista nella sua rabbia e impara a usarla a proprio vantaggio.
TITOLO: L’unica cosa che resta POSIZIONE via Manzano 9 AUTORE/I Espi TECNICA stencil ANNO DI REALIZZAZIONE 2015 FOTO Arianna Barra
REALTÀ AUMENTATA TITOLO L’unica cosa che resta AUTORI Stefano Carenzi, Leonardo Ciacca “Quando tutto scivola via dissolvendosi nel mare dei sogni dobbiamo aggrapparci alle poche certezze nella vita che ci fanno sopravvivere.”
Espi è un milanese di origine cilena: da Santiago è sbarcato in Italia nel 2000 per studiare grafica e arte. Qui ha fondato 0056, collettivo di artisti cileni presenti a Milano. Lavora principalmente riproducendo volti con lo stencil, e il primo fu quello di Paulo Freire, grande pedagogista brasiliano che alfabetizzava le popolazioni indigene perché non venissero schiavizzate dai padroni. Sul muro di via Manzano imprime un fascinoso Corto Maltese su sfondo turchino: personaggio meno rivoluzionario, ma comunque figura mitica del nostro immaginario culturale.
TITOLO: Il gusto tailor made POSIZIONE via Brembo 3 AUTORE/I Zed1 TECNICA spray ANNO DI REALIZZAZIONE 2017 FOTO Fabiana Bosatra, Olivia Pascari, Valentina Lombardi, Mahmoud Abdelaziz, Federico Summo
REALTÀ AUMENTATA TITOLO Il gusto tailor made AUTORE Ambra Isabella Terzi “L’apparente creazione di un drink dai classici ingredienti nasconde la tessitura di un sentimento complesso, formato da intense emozioni.”
Quest’opera, realizzata dall’autore toscano per la Design Week, racconta con leggerezza e lucida ironia l’identità di un quartiere multietnico e di una Milano internazionale. Dalla facciata del Madama Hostel & Bistrot, vicino all’ex scalo ferroviario di Porta Romana, una sartina cinese, che rimanda al Consolato poco distante, cuce insieme bandiere diverse, con fili che altro non sono che gli ingredienti del tipico cocktail dell’aperitivo milanese, lo “Sbagliato”.
TITOLO: Volevo fare la ballerina POSIZIONE via Diomede 36 AUTORE/I Menade + Gaab TECNICA spray + pennelli ANNO DI REALIZZAZIONE 2015 FOTO Melanie Alberca, Martina Di Molfetta
REALTÀ AUMENTATA TITOLO Volevo fare la ballerina AUTORE Manuela Belli “L’incontro/scontro di due mondi musicali, in eterna contrapposizione. Classico vs rock, eleganza vs eccentricità, rigore vs anarchia.”
L’opera è stata realizzata nell’ambito della terza edizione di Street Players, iniziativa promossa dall’associazione culturale Stradedarts che nel 2015 ha portato più di 350 graffiti writer sui tre chilometri del muro di cinta dell’Ippodromo del galoppo di Milano. La più grande jam mai organizzata sino a quel momento ha come protagonisti i cavalli da corsa e la natura. Trenno Srl, società del gruppo Snai, ha messo a disposizione i propri muri perimetrali per offrire spazi di espressione e identificare in modo definitivo un’area storica di Milano.
TITOLO: All u can eat POSIZIONE San Donato Milanese AUTORE/I Mate TECNICA spray ANNO DI REALIZZAZIONE 2017 FOTO A.S., B.K.
REALTÀ AUMENTATA TITOLO All u can eat AUTORE Marco Ranzini “Proposta unica basata sulla rielaborazione originale delle ricette della cultura nipponica. Solo 19,90.”
Mate, pittore e disegnatore milanese, sonda con aerografo e bomboletta la società contemporanea e traduce, con un linguaggio iperrealista, concetti complessi e controversi in messaggi semplici ed espliciti, che vanno direttamente al punto, senza se e senza ma. Quest’opera è stata realizzata in occasione del Festival internazionale della poesia di strada, che ha visto coinvolti street artist, pittori, poeti, non meno dei residenti della zona.
TITOLO: Resisti! POSIZIONE via Giovanni Battista Sammartini 31 AUTORE/I Sfiggy + Ale Puro TECNICA pennelli ANNO DI REALIZZAZIONE 2017 FOTO Camilla Picone, Anastasia Falciani
REALTÀ AUMENTATA TITOLO Resisti! AUTORE Licia Zavattaro “Dedica alla Resistenza, per ricordare la libertà dopo la Seconda guerra mondiale e l’attività delle staffette partigiane.”
“In quel fiore ci nascondevo il mondo”: il ricordo della città di Milano a settant’anni dalla Liberazione è il tributo ad “Angela” (Liliana Benvenuti), la staffetta partigiana che rischiava la vita per portare i messaggi in un fiore tra i capelli. Il murale è stato dipinto da Ale Puro, artista di Vigevano che raffigura, in stile fumettistico, gesti delicati di bambini e bambine. L’espressione naïf di Ale Puro porta l’idea complessa di “Liberazione” al di sopra della retorica politica cui siamo abituati. Il leggero passare della bambina in bicicletta ci fa immaginare la gioia della libertà, faticosamente conquistata con anni di sangue e bombardamenti nelle stesse città che fortunatamente oggi dipingiamo.
TITOLO: Sarita Colonia di Milano POSIZIONE: via Giovanni Pontano 696 AUTORE/I: Sef.01 + Hadok TECNICA: spray ANNO DI REALIZZAZIONE: 2017 FOTO: Anastasia Falciani
REALTÀ AUMENTATA TITOLO: Sarita Colonia di Milano AUTORE: Raúl Rodríguez “Sarita è diventata un’icona della cultura popolare peruviana: uccisa all’età di ventisei anni, si dice che fosse in grado di fare miracoli.”
Il murale di Hadok e Sef.01 è un tributo alla multiculturale via Padova, melting pot di comunità italiane, cinesi, nordafricane e latinas. Proprio a quest’ultima cultura si riferisce l’opera dedicata a Sarita Colonia, icona peruviana, della stessa nazionalità degli autori, che da Lima ai pueblos si incontra come santino nei veicoli di trasporto, tra i carrelli dei venditori di strada, nei ristoranti, nelle stanze dei domestici, nei postriboli. Sarita è santa per gli emarginati, i poveri, i disoccupati, i meno privilegiati della società, ma non per la Chiesa. A Milano una Sarita in versione urbana ci dà il benvenuto in via Padova: dimenticati fiori e sguardi languidi, la santa bambina è armata di pistole d’acqua ed emerge da una verde selva amazzonica.
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